Oggi è un giorno doloroso: vent’anni fa a New York le Torri Gemelle crollavano durante un attentato causando una tragedia epocale che avrebbe avuto ripercussioni enormi sia nel breve sia nel lungo periodo.

Si può dire che il mio romanzo, “Dentro l’onda” (Erga), ruoti intorno a questi fatti fin dalle prime pagine. Come scrive Max Morales nella sua prefazione al libro, «con il crollo del World Trade Center a New York entra in crisi un intero sistema, iniziano a cambiare i paradigmi interpretativi e si preparano i confini di una nuova epoca e di una nuova società». Ed è impossibile non pensare anche alla situazione, vent’anni dopo, in Afghanistan: nel libro ho parlato anche delle conseguenze della politica estera degli Usa in quel periodo. È un fatto che ha sconvolto molte delle nostre vite: come dottore commercialista, ho conosciuto molte persone (purtroppo anche durante quei terribili momenti) che avevano attività e contatti nelle Torri Gemelle, e che hanno visto svanire “in diretta” lavoro e persone care.

Richard, il protagonista del libro, dopo essere diventato un importante uomo d’affari, perde tutto in un giorno durante quell’attentato: la sede della sua azienda, i suoi più fidati collaboratori, colleghi, amici. Deve ricominciare da zero, non più giovane, in un mondo profondamente cambiato.
Ma la storia lancia anche un messaggio di speranza: risollevarsi con la sola forza delle proprie braccia, se si ha seminato bene prima, è possibile. Il riscatto dei tanti che si sono ripresi è uno dei migliori modi per onorare le vittime e per dimostrare che il terrore non potrà mai avere la meglio sulla vita

Augusto Bandettini Di Poggio